Poltrona vintage mon amour

Giuseppe Solinas – homify Giuseppe Solinas – homify
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Il termine vintage viene dal francese l'age du vin, cioè il vendage, ovvero l'annata del vino, che prima ancora, e soprattutto, viene dal latino vindemia, espressione che indicava la raccolta di uve dedicata ai vini d'annata, i vini più pregiati. E quindi, per estensione, la definizione vintage è entrata anche nel lessico corrente del design. A indicare quei prodotti ritenuti pregiati perché dotati di uno stile riconoscibile e legato a un preciso periodo storico del passato e ad alti standard di qualità, sia del progetto che dei materiali usati. Perciò vintage identifica tutti quegli oggetti che portano con sé un'atmosfera, il richiamo a un certo passato e a un modo di essere e di vivere. Oggetti evocativi per natura, cioè capaci con la loro sola presenza di creare dei ponti con periodi anche lontani nel tempo, capaci cioè di portarci direttamente dentro altri mondi, di farci viaggiare attraverso le epoche. Per questo si possono immaginare le poltrone vintage come piccole, quotidiane macchine del tempo, alla portata di chiunque e sempre a disposizione, ogni volta che lo si voglia, per viaggiare oltre le mura della casa. Ma anche per leggere un buon libro, scambiare due chiacchiere con gli amici, rilassarsi dopo una lunga giornata di lavoro. Perché poltrona è sinonimo di relax e comodità, di tranquillità e intimità. E il fatto di essere vintage non significa che una poltrona non possa essere assolutamente contemporanea, per quanto riguarda il design e l'attenzione a ogni singolo dettaglio in termini di ergonomia. Vintage, come vedremo, vuol dire oggi anche e soprattutto questo: cura del progetto, attenzione al dettaglio, materiali innovativi, qualità del comfort. Le poltrone vintage creano allo stesso tempo una finestra su un'altra epoca e un angolo della casa, dal salotto al soggiorno, intimo e conviviale allo stesso momento, in cui quotidianamente trovare un comodo rifugio. 

E allora partiamo insieme per questo piccolo viaggio spazio-temporale.

Un classico contemporaneo

La prima stazione di questo breve viaggio tra epoche e suggestioni delle poltrone vintage inizia con quello che può essere oramai considerato un vero e proprio classico. La poltrona disegnata da Eero Saarinen nel 1959, è parte di un sistema di sedute modulare che era stato commissionato al grande architetto finlandese dall'Università di Chicago per arredare gli spazi comuni della Facoltà di Legge e quelli dello Studentato femminile. Ancora oggi, però, rappresenta un esempio di rigore e eleganza formale, coniugate a comodità e versatilità. Raffinata per tecniche e semplice nelle linee, si adatta perfettamente anche agli spazi più raccolti della casa, dal salotto al soggiorno.

Un paradigma del vintage

Variazione sul tema delle poltrone vintage è la celeberrima chaise longue LC4, un altro classico del design moderno. Progettata nel 1928 da Le Corbusier, Pierre Jeannere e Charlotte Perriand, è stata resa famosa da Cassina, che la produce sin dal 1965. A ispirarne il design è l'idea che al centro del progetto deve essere l'uomo e la sua possibilità di rilassarsi. Quindi la forma è messa al servizio della funzionalità ergonomica e della comodità. La stabilità del sistema è garantita attraverso una serie di tubi di gomma posti sulle barre della base. Talmente perfetta da essere parte della collezione permanente del MoMa di New York. Un paradigma del vintage. Oltre il vintage. Oltre il tempo, per sognare.  

ATTESA 02, l'abbate l'abbate リビング ソファー&アームチェア

Il progetto della poltrona Attesa 02 di L'Abbate è stato disegnato negli anni Cinquanta. Le linee sono rigorose e nette. I piedini e i braccioli in legno di noce massiccio hanno linee verticali e orizzontali dal taglio deciso, a contrasto con le quelle sinuose e avvolgenti dell'ampia seduta. La struttura interna è in legno massiccio, poi rivestito con poliuretano espanso indeformabile, mentre il rivestimento esterno può essere sia di pelle che di tessuto. Una poltrona vintage dall'aria rude e vissuta, ma con dei tratti delicati e caldi che richiamano atmosfere intime e confidenziali.

Regina Armchair, I'M I'M モダンデザインの リビング ソファー&アームチェア

Con il progetto per la poltrona Regina Armchair, I'M rilegge in maniera divertente e divertita i colori e le atmosfere degli anni Cinquanta. Chiari e scuri si alternano, il rigore e le linee nette si addolciscono e sfumano nella morbidezza della seduta. Inconsueta, per la larghezza, che fa spuntare lo schienale come uno scoglio verticale dal mare, ma morbido e accogliente, accessibile da diversi lati. Divertente e regale, una poltrona vintage versatile e contemporanea.

Peggy è la poltrona progettata da Pols Potten ispirata al design scandinavo degli anni Cinquanta. La struttura leggerissima in legno di frassino è composta da un alto schienale avvolgente, una seduta larga e comoda e tessuti di raffinato colore grigio per i cuscini. Peggy rappresenta un perfetto esempio di equilibrio tra formale e informale, insieme semplice ed elegante, casual e rigorosa.

La poltrona vintage in versione contemporanea

Angelina è la poltroncina progettata da Giovanni Cardinale. Di struttura in legno e imbottiture in poliuretano espanso, ha dimensioni ridotte che la rendono adatta a diversi ambienti della casa. Di spirito certamente vintage per la capacità non solo di attraversare spazi diversi della casa, ma per quella di crearli. Piccola isola che interseca e collega spazi e tempi, aprendo con stile finestre di relax e angoli colorati in qualsiasi ambiente della casa.

Ecco un esempio di poltrone vintage restaurate, ispirate all'Art Déco diffusasi a partire dagli anni Venti e caratterizzata dalle forme classiche di gusto modernista. Hanno seduta molto ampia e braccioli in legno dalle ampie linee curve. Il tessuto da imbottito in seta e cotone è intarsiato a rilievo con misurate e preziose geometrie.

ogni cosa ha una sua memoria. proposte di arredo in stile .."mémoire", mémoire mémoire オリジナルデザインの リビング ソファー&アームチェア

Queste poltrone, proposte da Mémoire, hanno seduta larga in pelle e schienale alto e dalle linee aggressive. Il blu elettrico esalta l'aggressività, che contrasta però con l'aspetto accogliente della seduta, che ha forme morbide e avvolgenti. Le linee curve e smussate dei braccioli esaltano ulteriormente l'impressione di comodità data da queste poltrone dal carattere decisamente vintage. Materiali, colori e disegno contribuiscono a creare un'impressione di grande equilibrio tra elementi, solo in apparenza così contrastanti. 

E se servisse un tocco a completare il vostro ambiente vintage, perché non provare a dare uno sguardo anche oltre? Per esempio verso la poltrona Polda Ambientata di Giuseppe Gioia. Alla grande attenzione verso l'ambiente dimostrata dall'uso di cotone totalmente riciclato, unisce delle linee tondeggianti morbide e avvolgenti e una moderna sovrapposizione di colori, in un disegno capace di richiamare le atmosfere delle poltrone propriamente vintage. 

La poltrona F572 di Pierre Paulin venne disegnata nel 1967 e prodotta per la collezione di Artifort per un solo anno. La forma scultorea, sinuosa e accogliente a un tempo, incarna perfettamente il matrimonio tra forma e funzionalità, tra disegno unico e comodità, facendone un prezioso complemento d'arredo, oltre che un pezzo originale e raro. Anche per questo, totalmente vintage.

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